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Questa quarta raccolta di sonetti in romanesco di Anna Ubaldi, a distanza di dieci anni da "Dovesse capità", conferma, e non finisce di stupire, l'abilità della poetessa di scrivere versi spesso anticonvenzionali e inusitati e di rappresentare con ironia, tutta romana, le scene di odierna vita quotidiana con uno sguardo al mondo femminile e alla sua evoluzione.